mercoledì 30 marzo 2011

Italy Easter Holiday

Spend the Easter weekend in our apartments for rent in Tuscany, Italy, close to Florence and Siena.
This will be a unique vacation in the heart of Chianti, with great wine and gorgeous food.
Call or email now to reserve last available spots @ 0039 0558072219 or luciafusi@chianticortine.it

martedì 22 marzo 2011

The castles and parish churches of the Chianti

A bike itinerary that includes some of the Chianti's lesser known destinations

Type of road: asphalt, gravel road
Type of bike: mountain bike, hybrid
For who: bike lovers
Departure and arrival point: Castellina in Chianti
Length: 36.99
Change in altitude: 695
Level of difficulty: medium

Notes: This itinerary full of natural interest takes you on a path to discover the lesser-known part of the Chianti with stops at important artistic-historical sites like the Castle of Paneretta (10th century), the romanesque parish church of Cedda, the Castle of Strozzavolpe and the castle-village of Talciona (10th century), an important stop for pilgrims in the Middle Ages along the Via Francigena. From a technical point of view the path is difficult in that it has constant inclines and declines, though the relatively short course allows bikers to take their time with the hills.


Depart from Castellina and at the intersection of the main streets, SS 222 and SS 429, take the asphalted road towards San Donato pedalling up hill along the trail of Macia Morta which offers panoramic views of the Val d'Elsa and Poggibonsi. After about 3.5km the road begins to descend and then a steep decline begins: at this point you need to pay attention for the left turn which will take you towards Olena (about 6kms from Castellina.)
Continue along the gravel road, through the town of Olena, near a fountain with drinkable water and then turn left again where you will be confronted with a brief but difficult piece of road. When you arrive at thee large oak tree, turn left again until you arrive at a white street: turn right here through an area of vineyards, mediterranean brush and pine, beech and oak trees. After 3km the asphalted road begins again and you continue towards the Castle of Paneretta and the town of Monsanto before arriving at the bottom of the valley crossing the Siena-Firenze superstrada. The descent ends here at the level of an old abandoned construction. Turn left on a white street that, shortly after, forks. Stay to the right and get ready to confront a major ascent to arrive at the village of Somano and, after another kilometre, the asphalt road of SS 429.
Continue to the left, heading slightly uphill towards Castellina past the romanesque parish church of Cedda (which is worth a visit.) About 2.5km after taking SS429, near the Melini vineyards where the woods start again, leave the asphalt again and take the gravel road on the right following directions for the La Moraia agritourism.
Pedal along this path until you arrive at Talciona (with a great view of the Strozzavolpe Castle), a village which is known for its parish church. Another full kilometre downhill and then turn left on the asphalt road following the directions for Belvedere. Here the difficult climb begins, about 10 kilometres on a gravel road until you reach Castellina.

(Fonte: Siena Tourist Information Office)

Le pievi e i castelli del Chianti


Un itineraio in bici che attraversa i luoghi meno noti della campagna chiantigiana

Tipo di strada: asfalto, sterrato
Tipo di bicicletta: MTB, ibrido
Per chi: cicloamatori
Punto di partenza e arrivo: Castellina in Chianti
Lunghezza: 36,99
Dislivello: 695
Difficoltà: media

Note: Itinerario di grande interesse paesaggistico che va a scoprire il Chianti meno noto passando per luoghi di grande interesse storico artistico come il castello di Paneretta (X sec.), la pieve romanica di Cedda, il castello di Strozzavolpe e il borgo - castello di Talciona (X sec.), importante punto tappa dei pellegrini che nel medioevo percorrevano la via Francigena. Da un punto di vista tecnico il percorso si presenta impegnativo in quanto è un saliscendi continuo anche se il chilometraggio consente di prendersela comoda.

Si parte da Castellina e nel punto in cui le strade principali S.S. 222 e S.S. 429 si intersecano si imbocca la strada asfaltata in direzione San Donato pedalando in salita sul tracciato di Macia Morta che si affaccia con vedute panoramiche sulla Val d'Elsa e Poggibonsi. Dopo circa 3,5 km la strada comincia a perdere quota e poi inizia una ripida discesa; a questo punto si deve fare molta attenzione e girare sinistra al bivio per Olena (circa 6 km da Castellina).
 
Si procede su strada sterrata e, attraversata la frazione di Olena, in prossimità di una fonte con acqua potabile, si piega ancora a sinistra dove si affronta un tratto impegnativo (breve). Arrivati nei pressi di una grande quercia si piega ancora a sinistra fino ad incrociare una strada bianca: qui si gira a destra attraversando una zona in cui i vigneti si alternano alla macchia mediterranea e a boschi di abeti, pini e querce. Dopo 3 km ricomincia l'asfalto e si continua passando per il castello di Paneretta e la località Monsanto per raggiungere il fondovalle attraversato dalla superstrada Siena - Firenze. Dove finisce la discesa, all'altezza di una vecchia costruzione abbandonata, si imbocca a sinistra una strada bianca pianeggiante che, poco dopo, si biforca: mantenersi sulla destra e prepararsi ad affrontare la salita caratterizzata da un fondo sconnesso per raggiungere il vicino borgo di Sornano e, dopo 1 km, l'asfalto della S.S. 429.
 
Si prosegue a sinistra in leggera salita in direzione Castellina passando nei pressi della pieve romanica di Cedda che merita una visita e, dopo 2,5 km dall'innesto sulla S.S. 429, nei pressi dell'azienda vinicola Melini, dove ricomincia il bosco, si lascia nuovamente l'asfalto per imboccare la sterrata sulla destra seguendo le indicazioni per l'agriturismo "La Moraia".
 
Si pedala lungo questo tracciato fino alla frazione di Talciona (bella la vista sul castello di Strozzavolpe), borgo caratterizzato dall'omonima pieve. Ancora 1 km abbondante di discesa e poi si gira a sinistra su strada asfaltata seguendo l'indicazione Belvedere. Comincia qui la salita abbastanza impegnativa su fondo sterrato (circa 10 km) fino a Castellina.   

 
(Fonte: Apt Siena)

giovedì 17 marzo 2011

150 anni unità d'Italia: celebrazioni nel Chianti


BARBERINO VAL D'ELSA:

Barberino festeggia i 150 anni dell'Unità Nazionale con due giorni di incontri, mostre e spettacoli dedicati alla Storia d'Italia.
Giovedì 17 marzo, Festa Nazionale dell'Unità d'Italia, alle ore 18.00 presso il Foyer del Teatro Corsini verrà inaugurata la mostra fotografica di Paolo Menchetti Sogniritratti, ritratti di Barberinesi che hanno scelto un particolare oggetto per raccontarsi davanti all'obiettivo. 32 volti e 32 oggetti per riflettere sul significato intimo e personale della vita, sottolineando le speranze ed i sogni che ognuno può racchiudere in un solo oggetto che in certi casi nasconde la bellezza profonda di un antico sapere. In quell'oggetto l'uomo distilla i suoi sogni, conferisce le sue speranze per una vita migliore.
I festeggimanenti proseguiranno venerdì 18 marzo con lo spettacolo di Mario Perrotta della Compagnia Teatro dell'Argine Italiani Cincali: Minatori in Belgio.



TAVARNELLE VAL DI PESA:
Giovedì 17 marzo 2011
La Filarmonica G. Verdi di Marcialla, eseguirà l'Inno Nazionale davanti al Tricolore alle ore 10.00, di fronte al Comune.
Alle ore 21.30 presso il Cinema Olimpia la Corale di S. Lucia al Borghetto, presenterà il 'Concerto per i 150 anni dell'Unità d'Italia'.

GREVE IN CHIANTI:

Un torneo di giochi tra le frazioni del Comune, musica, vino e panini, letture di brani storici, esibizioni di street dance, e tanti tricolori. Greve celebrerà così, con una festa in Piazza Vassallo dalle 15 alle 21, i centocinquant’anni dell’Unità d’Italia. Il tutto organizzato dagli speaker di Radio Chianti Web, che condurranno la giornata e guideranno le 6 squadre rappresentative delle frazioni comunali attraverso giochi sportivi, musicali, di cultura generale e di costume.


SAN CASCIANO VAL DI PESA:

In occasione della Festa nazionale dell’Unità d’Italia, giovedì 17 marzo alle ore 10, è in programma l’Alzabandiera.
Saranno presenti le autorità istituzionali e il Gruppo Promotore Scout. Alle 11, nella sala conferenza della biblioteca comunale il sindaco Massimiliano Pescini e il direttore di Metropoli Fabrizio Nucci presenteranno la pubblicazione realizzata da Metropoli “Dal Chianti alla nazione” a cura di Francesco Fusi. Alle 12 i festeggiamenti proseguono, sempre in biblioteca, con la cerimonia ufficiale alla presenza degli amministratori e dei consiglieri comunali. Ad incorniciare l’evento l’inno nazionale di Mameli intonato dal coro Quod Libet.
La giornata di festa si conclude con il concerto organizzato dal Comune a sostegno dell’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (AISLA). “Musica senza frontiere pro Aisla” è il titolo del concerto che si terrà al Niccolini alle ore 21 (ingresso 15 euro).


CASTELNUOVO BERARDENGA:

Giovedì 17 marzo, le celebrazioni prenderanno il via alle ore 15, di fronte al Palazzo del Comune, dove la banda suonerà l'inno “Cavalcando Uniti per l’Italia” e si raduneranno un gruppo di cavalieri per eseguire una performance, a cura dell’associazione Quinquatrus. A seguire, nella Sala del Consiglio, verrà inaugurata la targa in ferro di Fabio Zacchei, in ricordo dei 150 anni dall'Unità d’Italia.
I veri protagonisti del compleanno del Paese saranno, però, i ragazzi della scuola media “G.Papini”, che al Teatro Alfieri daranno vita ad una speciale seduta del consiglio comunale, dove saranno messi in scena alcuni passaggi storici che hanno interessato Castelnuovo dal 1859 al 1862, sulla base del censimento coevo del Comune.

mercoledì 16 marzo 2011

Italy, 150th anniversary: an historical plate, the "panzanella"

The green of the basil, white bread and the red of the tomato. The "panzanella", tipoical Italina bread salas,  has a natural vocation to represent the unification of Italy for its coulors. If you then add that in 1865 it was served by the statesman Bettino Ricasoli to the king of Italy Vittorio II during his visit in Chianti for a hunt, then the election is a must. This humble and simple dish made rivers of ink. A similar recipe was to be the "pan washed" already mentioned by Boccaccio. Many attribute the birth of true panzanella, the use of wet country and dry old bread (the bread was baked once a week) and mix it with the vegetables that were readily available in the garden. Another school of thought argues that the panzanella born on board fishing boats, where the sailors were preparing a meal fast wetting with sea water of hard bread and some vegetables. The term according to some panzanella, bread comes from the words and Zanella (conchino, deep dish or bowl), according to others by the word "lie" which originally meant jelly. In the sixteenth century there was even who sang its praises: "Who wants to pierce on the stars en'tinga bread to eat and Tirapelle a salad of chopped onion glue and porcellanetta citriuoli defeats all other pleasures of life considered a bit 's'aggiungessi basil and arugula. " These are words of impeccable portrait painter Agnolo Bronzino, who made his fortune at the court de 'Medici in an environment in which the staging and the label were key elements of the life of society. He does not mention speaking of panzanella tomatoes, still do not use as of the time, but lists the porcellanetta grass rustic forgotten today. In 1865 a historic panzanella would be served in the ancient castle of Brolio the statistics Bettino Ricasoli to the King of Italy Vittorio Emanuele, who had arrived in Chianti for a hunting party. The panzanella was prepared with the classic ingredients: green basil, white bread, red tomatoes. They were thus served the colors of Italy.
 

150 d'Italia, piatto storico: panzanella,




Il verde del basilico, il bianco del pane e il rosso del pomodoro. La panzanella per le sue caratteristiche cromatiche ha una vocazione naturale a rappresentare l'unità d'Italia. Se poi ci si aggiunge che nel 1865 fu servita dallo statista Bettino Ricasoli al re d'Italia Vittorio II durante una sua sosta nel Chianti per una battuta di caccia allora l'elezione è d'obbligo.
Quest’umile e semplice piatto ha fatto scorrere fiumi d’inchiostro. Una ricetta simile doveva essere il “pan lavato” di cui parla già il Boccaccio . Molti attribuiscono la nascita della vera panzanella, all’usanza contadina di bagnare il pane vecchio e secco (il pane veniva cotto una sola volta a settimana) e di mescolarlo con le verdure che erano facilmente disponibili nell’orto. Un’altra scuola di pensiero sostiene invece che la panzanella nasca a bordo delle barche da pesca, dove i marinai preparavano un veloce pasto bagnando con acqua di mare del pane duro e qualche verdura. Il termine panzanella secondo alcuni, deriva dalle parole pane e zanella (conchino, piatto fondo o zuppiera); secondo altri dalla parola “panzana” che in origine voleva dire pappa.
Nel Cinquecento ci fu addirittura chi ne cantò le lodi:
“Chi vuol trapassar sopra le stelle
en’tinga il pane e mangi a tirapelle
un’insalata di cipolla trita
colla porcellanetta e citriuoli
vince ogni altro piacer di questa vita
considerate un po’ s’aggiungessi
bassilico e ruchetta”
.
Queste sono parole del pittore ritrattista impeccabile Agnolo Bronzino, che fece la sua fortuna alla corte de’ Medici in un ambiente nel quale la messa in scena e l’etichetta erano elementi fondamentali del vivere di società.
Costui parlando della panzanella non menziona i pomodori, ancora non usati nell’alimentazione dell’epoca, ma elenca la porcellanetta, erba rustica oggi dimenticata.
Nel 1865 una panzanella storica sarebbe stata servita, nell'antico castello di Brolio, dallo statista Bettino Ricasoli al Re d'Italia Vittorio Emanuele, che era giunto nel Chianti per una partita di caccia. La panzanella fu preparata con i classici ingredienti: il verde del basilico, il bianco del pane, il rosso del pomodoro. Vennero così serviti i colori d'Italia.

lunedì 14 marzo 2011

Picasso, Miró, Dalí: angry young man: the birth of modernity

The exhibition, which will be held first at the Kunstahalle in Bonn, is dedicated to the early work of Picasso, Mirò and Dalí, which played a decisive role in the beginning of modern art in Spain. The exhibition concentrates on Picasso’s pre-cubist period 1900 – 1905, whilst Juan Mirò’s works of 1915 – 1920 are presented along with Salvador Dali’s from 1920 – 1925, both artists painting in the period before the discovery of surrealism. Each artist will be represented by 25 – 30 masterpieces selected to show aspects of the three artists in their earliest periods, works that are rarely shown in mainstream catalogues and exhibitions.

Opening times: daily 9,00am-8,00 pm, Thurdays 9,00am-11,00pm
Last admission to the exhibition 1 hour before closing

INFO
0039 055 2645155

Giovani e Arrabbiati: la nascita della pittura moderna

La nuova mostra di Palazzo Strozzi è tutta dedicata alla produzione giovanile di pittori - Picasso, Miró, Dalí - che hanno avuto un ruolo decisivo nella definizione delle nuove tendenze artistiche dei primi del Novecento. 
Dal 12 marzo al 17 luglio la mostra Picasso, Miró, Dalí. Giovani e arrabbiati: la nascita della modernità presenta più di sessanta opere della produzione giovanile di Picasso, Miró e Dalí e oltre ottanta schizzi picassiani, provenienti dai più importanti musei spagnoli, dal Metropolitan Museum of Art e da collezioni private.

Informazioni in mostra: tel. +39 055 2645155
http://www.palazzostrozzi.org/
Orari di apertura: tutti i giorni 9.00-20.00, giovedì 9.00-23.00
Prenotazioni visite e attività : Sigma CSC
tel. +39 055 2469600
fax. +39 055 244145
prenotazioni@cscsigma.it

domenica 6 marzo 2011

Offerta 4X3 Marzo/Aprile

 
Fantastiche offerte in agriturismo con piscina in Chianti, disponibili appartamenti o camere nel nostro B&B nel cuore della Toscana, a pochi chilometri da Firenze e Siena.
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Tariffa a partire da 70,00 euro a notte valida dal 6 Marzo al 15 Aprile, soggetta a restrizioni e disponibilità.

Offerta riservata a coloro che prenoteranno entro il 15 Marzo 2011 e non applicabile per il ponte del 17 marzo

Per informazioni e prenotazioni contattate la reception allo 055 8072219 o inviate una email a luciafusi@chianticortine.it

Holiday country villa in the heart of Chianti: its wine





Not all the wine produced in Chianti is Chianti Classico. To be eligible for the  designation is not enough, in fact, the territory origin, but also the respect of all the rules established in its disciplinary law, which defines the conditions and requirements necessary for a wine to be the DOCG Chianti Classico.
In addition to the production, another key requirement is the basis ampelographic - they are the types of grapes that can contribute to creating a wine - which provides for a minimum of 80% Sangiovese, the traditional red grape of the area.
Along with Sangiovese, other red grapes can be present in a maximum of 20%: the local, as "Canaiolo" and  "Colorino", and "international", such as Cabernet Sauvignon and Merlot, recommended or authorized in the production area. Among the main sensory characteristics indicated in the specification we find the ruby color that can sometimes become, according to the source, deep and intense, the odor with floral notes of violets and iris combined with the typical character of red fruits and the taste is smooth, dry, fruity, with good tannins that are refined over time to a soft velvet. Other requirements are the minimum alcohol content of 12 degrees for the young wine and 12.5 degrees for the reserve, the minimum dry extract of 24 g / l 'total acidity of 4.5 g / l. Besides this, the specification requires major inputs: for instance, states that the yield of grapes per hectare can not exceed 75 pounds after 4 years after implantation and that the yield of grapes into wine can not be more than 70 %, or 52.5 hectoliters per hectare. It also establishes that the vinification, storage and bottling must take place exclusively within the production area and home use is permitted from 1 October following the harvest. For the Reserve there is a mandatory minimum age of 24 months, including at least three in bottle. Also with regard to the label, the specification that certain rules in addition to those already established by the specific rules in force. Firstly, the label must specify: "Chianti Classico" with the specification of "Denomination of Origin Controlled and Guaranteed" to highlight the vintage of the grapes. The name of the wine can identify with that company or brand, or it may be an invented name or indication of the vineyard of origin. In any case, can not be used outside the terms, fine, chosen, selected, superior, old and similar.

Vacanze nel Chianti Classico: il suo vino

 

 

 

Il vino Chianti Classico -

Le regole della D.O.C.G.

Oltre alla zona di produzione, altro requisito fondamentale riguarda la base ampelografica – ovvero i tipi di uva che possono concorrere alla realizzazione di un vino – che prevede una percentuale minima dell’80% di Sangiovese, il vitigno a bacca rossa tipico della zona.
Insieme al Sangiovese possono essere presenti, in una percentuale massima del 20%, altri vitigni a bacca rossa tra quelli autoctoni, come il Canaiolo e il Colorino, e quelli “internazionali”, come il Cabernet Sauvignon e il Merlot, raccomandati e/o autorizzati nella zona di produzione. Tra le principali caratteristiche organolettiche indicate dal disciplinare troviamo il colore rubino che può divenire talvolta, secondo l’origine, intenso e profondo; l’odore con note floreali di mammole e giaggiolo unite a un tipico carattere di frutti rossi; e il sapore armonico, asciutto, sapido, con una buona tannicità che si affina col tempo al morbido vellutato. Altri requisiti richiesti sono la gradazione alcolica minima di 12 gradi per il vino giovane e di 12,5 gradi per la Riserva, l’estratto secco netto minimo di 24 g/l e l’acidità totale minima di 4,5 g/l. Oltre a questo, il disciplinare impone importanti fattori produttivi: ad esempio, stabilisce che la resa dell’uva a ettaro non può superare i 75 quintali dopo 4 anni dall’impianto e che la resa dell’uva in vino non può essere superiore al 70%, ovvero 52,5 ettolitri di vino per ettaro. Inoltre, stabilisce che le operazioni di vinificazione, conservazione e imbottigliamento devono avvenire esclusivamente all’interno della zona di produzione e che l’immissione al consumo è consentita dal 1 ottobre successivo alla vendemmia. Per la Riserva è previsto un invecchiamento minimo obbligatorio di 24 mesi, di cui almeno 3 di affinamento in bottiglia. Anche per quanto riguarda l’etichetta, il disciplinare detta alcune regole che si aggiungono a quanto già stabilito dalle specifiche norme vigenti in materia. In primo luogo, l’etichetta deve riportare l’indicazione “Chianti Classico” con la specifica di “Denominazione di Origine Controllata e Garantita” ed evidenziare l’annata di produzione delle uve. Il nome del vino può identificarsi con quello dell’azienda o di un marchio, oppure può essere un nome di fantasia o l’indicazione del vigneto di provenienza. In ogni caso, non possono essere utilizzati i termini extra, fine, scelto, selezionato, superiore, vecchio e simili.


Non tutto il vino prodotto in Chianti è Chianti Classico. Per avere diritto a una denominazione non è sufficiente, infatti, la provenienza da un determinato territorio, ma devono anche essere rispettate tutte le regole previste dal disciplinare di produzione, che stabiliscono le condizioni e i requisiti necessari perchè un vino possa fregiare della D.O.C.G. Chianti Classico.

Da: http://www.chianticlassico.com/

martedì 1 marzo 2011

Villa Castrum between Florence and Siena


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